I Diritti delle Vittime

Per prima cosa devi sapere che:

Da qualche anno, in Europa e nel nostro Paese, si è diffuso un nuovo approccio alla vittima di reato. Questo cambiamento culturale è frutto della Direttiva Europea 29/2012 (resa esecutiva in Italia con il D.Lgs 212/2015).

Se vuoi saperne di più, leggi qui:

La Direttiva EU 29/2012 fissa delle regole minime sui diritti, il sostegno e la protezione per le vittime di reato e garantisce che tutte le vittime di tutti i tipi di reato siano riconosciute e trattate con rispetto in qualsiasi Paese Europeo.

I contenuti della Direttiva rafforzano i diritti della vittima (o dei suoi familiari nei casi in cui la vittima sia deceduta come conseguenza del reato) all’informazione, al sostegno psicologico e alla protezione, nonché dei diritti che rientrano nell’ambito del procedimento giudiziario. Inoltre, introduce la novità che tutte le persone che entrano in contatto con le vittime, dagli agenti di polizia ai giudici, ricevano una formazione specifica che li aiuterà a comprendere meglio i bisogni delle vittime e dunque ad informarle ed accompagnarle nel modo più adeguato lungo l’intero percorso processuale.

La Direttiva prevede anche delle misure speciali di protezione per alcune categorie particolari di vittime, ad esempio per le vittime di tratta, per le vittime di abuso, maltrattamento e violenza e per i minori.

Ci si è resi conto che se già ‘la vittima di reato’ si trova a vivere un trauma, che deriva dal reato subito, a questa condizione si poteva aggiungere una profonda solitudine istituzionale, un vuoto che apriva la strada ad un eventuale e nuova vittimizzazione.

Si è quindi compreso che la vittima di reato è fragile e che tale fragilità però le fa acquisire dei diritti.

Quale cambiamento ha introdotto la Direttiva?

Chiunque ritenga di aver subito un danno (fisico, mentale, emotivo o una perdita economica) e, quindi, di essere stato esposto a un reato, è un soggetto che merita attenzione, aiuto e tutela: tale soggetto viene indicato nella Direttiva come vittima di reato. 

Il concetto di “vittima di reato” è molto ampio ed include quanti più casi possibili (ad esempio un minorenne che assiste a forme di violenza in famiglia o ad un adulto che ha perso una persona cara).

La Direttiva ha lo scopo di tutelare tutte quelle persone che hanno sofferto e/o che stanno soffrendo per una forma di violenza e/o di mortificazione subita.

I DIRITTI DELLE VITTIME DI REATO

 e ricevere informazioni chiare sulle modalità per farlo.

(per questo dovrai presentare una richiesta scritta)

che ti difenderà e farà valere i tuoi diritti per tutto il tempo. In alcuni casi (per es., se la tua famiglia ha un reddito basso; o in caso di reati gravi) puoi chiedere che l’avvocato venga pagato dallo Stato (gratuito patrocinio)

questo lo puoi fare sia nella fase delle indagini sia in un momento successivo, quando è già iniziato il processo vero e proprio. Puoi farlo tu personalmente, o il tuo difensore

sulle possibilità di sostegno (sanitario o psicologico) che puoi ricevere.

se non parli bene l’italiano, puoi chiedere la traduzione gratuita (a spese dello Stato) dei documenti e delle informazioni che spiegano i tuoi diritti. Anche se devi essere ascoltato, o vuoi raccontare quello che ti è accaduto, puoi chiedere un interprete (gratis).

Se hai subito un danno (economico o materiale) puoi chiedere un risarcimento rivolgendoti al giudice civile.

Puoi verificare se possiedi i requisiti per accedere al Fondo Vittime Reati Intenzionali Violenti cliccando su questo LINK

Non potrai, invece, chiedere il risarcimento nel corso del processo penale se il reato è stato commesso da un minorenne.

puoi in ogni momento ritirare la querela e bloccare la prosecuzione delle indagini o del processo, ma solo nel caso di reati considerati meno gravi (detti “perseguibili a querela”).

Per approfondire:

Questi diritti sono garantiti in generale a tutte le vittime ma se sei vittima di un reato compiuto da un minorenne, l’ambito di riferimento è la Giustizia Minorile, che in Italia è separata dalla Giustizia ordinaria (per adulti).

La vittima di un reo minorenne deve essere consapevole che:

in Italia un minorenne che commette un reato è considerato una persona che ha bisogno di un intervento educativo.

Lo scopo della Giustizia Minorile è anche quello di operare affinché quel minorenne non divenga un adulto che delinque, e ogni intervento è sempre finalizzato a sottrarlo a quelle particolari condizioni sociali, culturali, ambientali, familiari che possono ricondurlo a commettere reati.

Se ti interessa conoscere meglio i principi e gli istituti del processo penale minorile 

È molto importante sapere che nel processo penale il giudice minorile può:

  1. emettere una sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto quando ricorrano congiuntamente tre presupposti: 1) il reato deve essere definito tenue; 2) il comportamento del minore deve essere giudicato occasionale; 3) si ritenga che la prosecuzione dell’iter processuale possa arrecare un pregiudizio alle esigenze educative del minore.
  2. disporre che il processo venga sospeso e il minorenne sia messo alla prova (a differenza degli adulti non c’è nessun limite: si può sospendere il processo anche per reati molto gravi) ovvero sia avviato ad un progetto educativo predisposto dai servizi sociali minorili, come ad esempio di prescrizioni che riguardano lo studio o il lavoro, a cui si associano anche lo sport, le attività sociali o di volontariato. Inoltre è previsto anche che il giudice possa impartire prescrizioni dirette a riparare le conseguenze del reato e/o a promuovere la conciliazione del minorenne con la persona offesa. L’esito positivo della messa alla prova comporta l’estinzione del reato.
  3. coinvolgere la vittima (sempre che lo accetti) e l’autore del reato in un percorso di mediazione (giustizia riparativa).

Tale percorso consente alla vittima di esprimere in un contesto protetto il proprio vissuto rispetto al reato subito e, al contempo, sollecita il minore autore del reato a rendersi conto del danno che la sua condotta ha causato alla vittima, e a riconoscerne la sofferenza.

Se vuoi saperne di più: 

DEVI SAPERE CHE

nel processo penale a carico di minorenni, proprio per la sua connotazione rieducativa, non è ammessa la costituzione di parte civile; non potrai, quindi, in quella sede chiedere il risarcimento del danno ed esercitare le facoltà riservate alla parte civile.

Il giudice però può coinvolgere la vittima (sempre che lo accetti) e l’autore del reato in un percorso di mediazione (giustizia riparativa).

Tale percorso consente alla vittima di esprimere in un contesto protetto il proprio vissuto rispetto al reato subito e, al contempo, sollecita il minore autore del reato a rendersi conto del danno che la sua condotta ha causato alla vittima, e a riconoscerne la sofferenza.

Se vuoi saperne di più:  https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_12_1.wp?contentId=SPS31410

TIENI PRESENTE CHE

se il minorenne che ha commesso il reato di cui tu sei stato vittima, non ha compiuto 14 anni per legge non è perseguibile e quindi non può essere avviato un processo penale nei suoi confronti.

E, tuttavia, la sua condotta non è priva di conseguenze personali: il giudice per i minorenni, infatti, valutata la gravità di quello che ha fatto, la sua personalità, il contesto familiare e la situazione complessiva, può decidere di affidare il reo (il colpevole del reato) al servizio sociale, affinché intraprenda, sotto il suo controllo, un percorso educativo, o può anche decidere di collocarlo in una comunità educativa, in questo modo allontanandolo dalla famiglia di origine, per rendere più efficace la sua ri-educazione.

È sempre importante, quindi, segnalare alla Procura per i minorenni un bambino/ragazzo che commetta un reato, anche se non ha ancora compiuto 14 anni: in questo modo, infatti, da un lato, si potrà impedire che ripeta i comportamenti dannosi nei confronti tuoi e/o di altri e, dall’altro, potranno essere attivati nei suoi confronti dei percorsi educativi, che sono estremamente importanti per evitare che, crescendo, quel minore sia attirato e coinvolto nella commissione di reati sempre più gravi.

Vittime di reato: una guida pratica

Ti spieghiamo adesso quali sono i tuoi diritti in quanto vittima di un reato commesso da un minorenne e in cosa la tua posizione nell’ambito della Giustizia Minorile è diversa da chi si trova nella Giustizia ordinaria, e cosa ti viene chiesto.

È importante che tu comprenda bene il senso di queste norme, e anche quali sono i soggetti (persone o istituzioni) coinvolti in questo percorso, alle quali potrai rivolgerti per far valere i tuoi diritti di vittima.

  • ricevere informazioni chiare sulle modalità per presentare denuncia o querela.
  • Presentare denuncia o querela, oralmente o per scritto (ma mai per email), recandoti presso il più vicino ufficio di Polizia o dei Carabinieri.
  • Dopo aver presentato denuncia o querela, hai diritto a conoscere a che punto è il tuo caso (per questo dovrai presentare una richiesta scritta).
  • Avere un avvocato che ti difenderà e farà valere i tuoi diritti per tutto il tempo. In alcuni casi (per es., se hai un reddito basso, o se sei vittima di un reato grave) puoi chiedere che l’avvocato venga pagato dallo Stato (gratuito patrocinio).
  • Presentare, se vuoi, una memoria scritta di quello che è successo; questo lo puoi fare sia nella fase delle indagini sia in un momento successivo, quando è già iniziato il processo vero e proprio.
  • Ricevere informazioni sulle possibilità di sostegno (sanitario o psicologico), se ne avrai bisogno, e sulle strutture presenti sul territorio (ad es., centri antiviolenza; case-famiglia; case-rifugio).

 

Ricorda anche che:

  • il processo a carico di minorenni si svolge sempre a porte chiuse (senza pubblico).
  • In quanto vittima, non hai l’obbligo di partecipare al processo, a meno che tu non debba essere ascoltata/o come testimone: in questo caso, riceverai una convocazione scritta. Se sarai ascoltata/o come testimone nel corso del processo, puoi chiedere il rimborso delle spese di viaggio al giudice. LINK DPR 115/02
  • Se non parli bene l’italiano, puoi chiedere la traduzione gratuita (a spese dello Stato) dei documenti e delle informazioni che spiegano i tuoi diritti. Anche se devi essere ascoltato, o vuoi raccontare quello che ti è accaduto, puoi chiedere un interprete (gratis).
  • Puoi chiedere il risarcimento del danno subito rivolgendoti al giudice civile.
  • Non puoi costituirti parte civile nel processo penale a carico del minorenne per chiedere in quella sede il risarcimento del danno subito.
  • Nel caso di reati considerati meno gravi (detti “perseguibili a querela”), puoi in ogni momento ritirare la querela per bloccare il procedimento/processo in corso.

Se il reato di cui sei vittima è un reato violento (violenza, maltrattamenti, abuso) o sei vittima di tratta, stalking, di reati commessi per odio razziale o per discriminazione, o sei vittima della criminalità organizzata (camorra, mafia) o di terrorismo (anche internazionale), allora sei considerato in posizione di particolare vulnerabilità (fragilità) e ti vengono riconosciuti dei diritti speciali.

Ad esempio:

  • se sei vittima di un reato violento, verrai avvisato se il tuo caso verrà archiviato, anche se non ne hai fatto richiesta specifica.
  • È un tuo diritto essere ascoltato prima del processo penale (cd. “incidente probatorio”) in modalità protetta, ossia in una sala separata da quanti si occuperanno del tuo caso (che ti ascolteranno attraverso un monitor); e separata anche dall’autore del reato, se sarà presente per ascoltare il tuo racconto. Solo il giudice potrà farti delle domande. Dopo questa fase, non dovrai più essere ascoltato dai magistrati, durante tutto il processo.
  • Nel corso delle indagini preliminari, se sei stata/o vittima di un reato commesso con violenza sulla persona e nei confronti del tuo aggressore sono state adottate misure cautelari, hai diritto ad essere informato nel caso in cui il pubblico ministero o il difensore dell’indagato chiedano al giudice la revoca o la sostituzione della misura cautelare applicata e, nei due giorni successivi alla notifica della richiesta, puoi offrire, attraverso una memoria scritta, al giudice elementi nuovi che possono essere determinanti per la sua decisione finale (art.299 commi 2 bis e 3 cod.proc.pen).
  • Concluse le indagini preliminari, se sei stata/o vittima di maltrattamenti e/o di stalking, tu o il tuo difensore (se lo hai nominato) avete diritto di ricevere l’avviso di conclusione delle indagini.
  • Se si arriva a un processo, hai il diritto di essere avvisata/o della data e del luogo dove questo si terrà nonché del tipo di reato di cui è accusata la persona che hai denunciato. Verrai avvisato della data dell’udienza in cui dovrai eventualmente essere ascoltato come testimone ma, per le udienze successive, non verrai avvisata/o; sarai quindi tu (o il tuo avvocato), se vuoi, a doverti informare delle date.
  • Durante tutto il processo, se sei stata/o vittima di un reato commesso con violenza sulla persona, e ne hai fatto richiesta nella denuncia o quando sei stato ascoltato, deve esserti data comunicazione dei provvedimenti di scarcerazione, di cessazione di una misura di sicurezza o di evasione dell’imputato dal luogo di detenzione.
  • Nel caso in cui tu sia stato/a vittima di reati di maltrattamenti, stalking, lesioni gravi e gravissime, di violenza sessuale, di abuso sessuale, hai sempre diritto a ricevere le predette informazioni, anche se non ne hai fatto richiesta esplicita. (art.90 ter c.p.p.).

Come si procede?

Da qualche anno, in Europa e nel nostro Paese, si è diffuso un nuovo approccio alla vittima di reato. Questo cambiamento culturale è frutto della Direttiva Europea 29/2012 (resa esecutiva in Italia con il D.Lgs 212/2015).

Se vuoi saperne di più, leggi qui:

Innanzitutto, devi presentare una denuncia/querela oralmente o in forma scritta (non puoi presentarla però via mail) al pubblico ministero o ad un ufficiale di polizia giudiziaria (della Procura presso il Tribunale per i minorenni, dei Commissariati di Polizia o delle Stazioni dei Carabinieri). La denuncia o la querela possono essere presentate da te oppure dai tuoi genitori.

Se hai meno di 14 anni la denuncia o querela dovrà essere presentata dai tuoi genitori, dal tuo tutore o dal curatore speciale nominato dal giudice. Il curatore speciale ti verrà assegnato se i tuoi genitori sono gli autori del reato che ti sta facendo soffrire oppure in qualsiasi altro caso in cui non possano rappresentarti adeguatamente.

Se vuoi farlo direttamente tu, ricordati che è sempre consigliabile consultarsi prima e farsi accompagnare da un adulto di fiducia o rivolgersi ad uno dei servizi dedicati alle vittime presenti sul territorio.

Se sei all’estero la querela potrà essere presentata anche ad un agente consolare (ovvero un console rappresentante lo Stato italiano all’estero).

Se risiedi in uno Stato dell’Unione europea diverso da quello dove è stato commesso il reato, hai diritto di far trasmettere la tua denuncia/querela all’autorità giudiziaria competente dello Stato dove è stato commesso il reato, per il tramite del Procuratore della Repubblica.

È importante che tu sappia che in ogni momento, se non ti senti tutelato dalla tua famiglia, puoi rivolgerti ai servizi sociali del tuo comune per chiedere protezione.

Dopo la denuncia o la querela, le autorità devono accertare i fatti: inizia allora la fase delle indagini preliminari.

Come abbiamo visto prima, in quanto minorenne sei considerato in posizione di particolare vulnerabilità (fragilità) e dunque ti sono riconosciute speciali garanzie se devi essere ascoltato.

Concluse le indagini preliminari, si deciderà se cominciare un processo, all’esito del quale, se il giudice riterrà colpevole l’autore del reato, potrà condannarlo.

Vediamo dunque in cosa consiste il processo e cosa succederà.

Potrebbe dunque cominciare un processo contro l’autore del reato: si tratta del percorso che avviene in Tribunale per accertarne la responsabilità.

Ci sarà un giudice che deciderà se la persona che ha compiuto il reato contro di te è colpevole e quale pena appare adeguata alla condotta, attraverso la formulazione di una “sentenza”.

Il processo a carico dei minorenni si svolge sempre a porte chiuse (senza pubblico perché non possono assistere le persone che non sono coinvolte in quel processo)

Non hai l’obbligo di partecipare tranne quando devi essere sentito come testimone: in questo caso, riceverai una convocazione nella quale sarà precisato che hai l’obbligo di presentarti, il luogo e la data precisa.

Quando devi essere sentito durante il processo, il giudice, se lo ritiene necessario, può chiedere ad un tuo familiare o a uno psicologo di starti accanto e aiutarti mentre ti ascolta.

Puoi chiedere anche che vengano adottate delle tutele per evitare di vedere o essere visto dall’imputato durante la tua testimonianza.

Come abbiamo visto, se non parli la lingua italiana, il Tribunale nominerà un interprete in modo che verrai sentito nella tua lingua madre: questo è un tuo diritto.

Nel caso in cui tu debba essere ascoltato quale testimone di un processo potrai richiedere il rimborso delle spese di viaggio al giudice. Se non hai ancora 14 anni, le spese spettano alla persona che ti accompagna in udienza (art.47 DPR 115/02).

Per alcuni reati ritenuti meno gravi (detti perseguibili a querela), se hai compiuto 14 anni in ogni momento puoi chiedere che il procedimento/processo si fermi ritirando la querela, ma i tuoi genitori devono approvare la tua scelta. Se non hai compiuto 14 anni, lo possono fare per te i tuoi genitori.

Tra gli obiettivi del processo può essere previsto, in altra sede, il confronto tra imputato e persona offesa alla presenza di un mediatore (mediazione penale). Si tratta di uno strumento molto importante (che rientra nel più ampio concetto di giustizia riparativa), che mira a contemperare le esigenze dell’autore del reato con i diritti della vittima, e che ti potrebbe essere proposto in quanto persona offesa, ma mai, ovviamente, imposto. Potrai dunque scegliere cosa fare.

Per approfondire: Avviso 90 bis minorenni.

In sintesi, ecco le informazioni essenziali per te che sei vittima di un reato commesso da un minore:

  1. Sei una vittima se:
  • hai subito un danno, fisico, mentale o emotivo, o perdite economiche causate direttamente da un reato;
  • sei un familiare di una persona la cui morte è stata causata direttamente da un reato e che ha subito un danno in conseguenza della morte di tale persona;
  • sei un minorenne che assistite a ripetute scene di violenza sia fisica sia verbale tra i genitori o, comunque, tra soggetti a lui legati affettivamente.
  1. In quanto vittima di un reato, ti vengono riconosciuti diritti specifici e tra questi i principali sono:
  • ricevere informazioni comprensibili (e vederti garantito un servizio di traduzione o interpretariato, se necessario);
  • ricevere assistenza legale gratuita (gratuito patrocinio) nel caso tu non possa permetterti un avvocato;
  • ricevere assistenza di ulteriori servizi gratuiti di supporto, sin dal primo contatto con l’autorità giudiziaria e indipendentemente dalla presentazione di una formale denuncia.
  1. Se l’autore del reato di cui sei vittima è minorenne:
  • ti collochi in una condizione particolare, giacché rientri nell’ambito della Giustizia Minorile, il cui scopo principale è quello ri-educativo.
  • In generale, ti vengono riconosciuti tutti i diritti e le facoltà che spettano alle vittime (di imputati maggiorenni) nel corso delle indagini e durante il processo.
  • Non puoi, però, costituirti parte civile: questo significa che non puoi chiedere il risarcimento del danno subito. Questa è una delle differenze più sostanziali che differenzia il processo a carico di un minorenne rispetto a quello a carico di un maggiorenne.
  • La Procura presso il Tribunale per i Minorenni è l’interlocutore pubblico a cui ti devi rivolgere in questo caso per far valere i tuoi diritti e per avere maggiori informazioni sul procedimento che ti riguarda.

Sappi infine che la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli ha realizzato alcune iniziative importanti in favore delle vittime di reato e precisamente:

  • ha creato un punto informativo per le vittime LINK
  • ha incaricato le sezioni di Polizia Giudiziaria specializzate (carabinieri, polizia e guardia di finanza) all’ascolto e all’orientamento della vittima dei reati più gravi LINK INDIRIZZI E TELEFONI
  • ha stabilito un collegamento con le forze dell’ordine e con enti e associazioni che si occupano di tutela delle vittime LINK CAM E/O ALTRE ASSOCIAZIONI
  • ha dedicato uno spazio nel proprio sito web alle vittime di reati particolarmente gravi (violenza in famiglia, abuso sessuale, bullismo e cyberbullismo, revenge porn) e alle vittime che si trovino in posizione di particolare fragilità (minori stranieri), nel quale potrai trovare tutte le informazioni utili per capire come e da chi ricevere tempestivo aiuto, a seconda della particolare situazione di disagio in cui ti trovi LINK (diversificazione per macro-categorie);
  • garantisce alle vittime che vengono negli uffici per essere ascoltate o per effettuare qualsiasi altro atto di indagine (ad es. un’individuazione di persona o una testimonianza) o per la celebrazione del processo: • la possibilità di accedere ad una sala d’attesa diversa da quella dove l’autore del reato e le altre persone aspettano per il processo; • la possibilità, se richiesto, di essere accompagnate, da personale dedicato, fino all’aula di udienza e dall’aula all’esterno degli uffici.